Piccolo Manuale di meraviglia della Sardegna del Sud

Se dovessi definire il viaggio nella Sardegna del Sud con tre parole sceglierei spiagge, sport e Vermentino. Gli aspetti enogastronomici e balneari della zona limitrofa a Cagliari sono quelli che valgono la vacanza.

Di solito nei viaggi in Italia o all’estero vado sempre alla ricerca delle tracce musicali (la sezione Mappe Musicali del blog dovrebbe servire proprio a questo) che caratterizzano i posti che visito. Anche per la Sardegna del Sud avevo una mezza idea di fare un’analisi specifica dei suoni ma ho avuto solo un’occasione molto breve per approfondire questo aspetto.

Appena arrivata a Cagliari, su una salita del Bastione di Saint Remy, stavamo decidendo se la strada giusta secondo Google Maps fosse quella a destra, quella all’estrema destra o ancora quella a destra in mezzo (#truestory) quando la radio ha deciso di switchare da Virgin Radio a una rete locale c’era un suonatore di launeddas.

Ed ecco che eravamo in un’altra dimensione grazie al suono di questo strumento a canne risalente al periodo nuragico e che parla di altri tempi. A metà fra un flauto o una cornamusa, il suono delle launeddas è carico di malinconia e merita davvero un approfondimento specifico. Purtroppo imboccata la strada giusta secondo noi e sbagliata secondo Google Maps (riesce sempre a fregarci!) il suono è sparito ed è ritornato un po’ di buon rock. Ma appena arrivata in albergo ho fatto due cose:

  1. pensando ai pastori con le launeddas ho scoperto su Subito.it che con 75 euro potevo portarmi a casa una tenera, soffice e morbida pecora a cui suonare melodie, sperando che per il suo carattere docile le possa apprezzare più del mio scoiattolo che sembra innervosirsi quando mi vede con l’ukulele;
  2. trovare la libreria più vicina per comprare “Canne al vento” di Grazia Daledda e imparare un po’ di più sulla cultura del luogo. Bellissimo libro da leggere per capire meglio le tradizioni dell’isola e il suo spirito più selvaggio.

L’affare della pecora non è andato in porto mentre “Canne al vento”, ambientato a Nuoro, mi ha spinto a decidere di lasciare le launeddas e le altre tradizioni ad un prossimo viaggio nella Sardegna del Nord e immergermi invece sette giorni nelle meraviglie della Sardegna del Sud.

Cagliari

La prima cosa che ho imparato su Cagliari è che le persone sono di una gentilezza e cordialità squisite. Tutti molto cortesi e attenti ai turisti. Un po’ difficile riuscire ad avere sconti ( in Puglia siamo molto più larghi di maniche :D) ma il calore umano è veramente un valore aggiunto di questa splendida città.

Le strade del centro sono molto eleganti e pulite e per visitarle consiglio di armarsi di scarpe da ginnastica perché ci sono molto salite e discese. Salendo sul punto più alto nel quartiere Castello si può godere di una bellissima veduta della città. Profili di case e viuzze che si snodano come dei fiumi verso un mare blu tra i più belli d’Italia. Come hotel in città, consigliatissimo l’Hotel Regina Margherita: bello, pulito e personale super gentile. E con garage a due piani!

Come fare poi a non raccontare di come l’isola sia piena di saline e quindi di delicatissimi fenicotteri rosa. Un incanto vederli volare nel cielo a stormi ordinati in fila indiana. Una fragilità ed un’eleganza ammirevole.

Potete poi vedere le saline più da vicino (se non sbaglio si possono anche visitare, per gli appassionati di birdwatching) andando verso il Poetto, la spiaggia della città.

Spiagge

Grazie ai suggerimenti di amici vari (thanks to Raffaella, Mariantonietta & Simona) sono partita già con le idee chiare sulle tappe giuste. In particolare:

  • Poetto: spiaggia della città. Distesa di sabbia con diversi lidi uno dopo l’altro. Si tratta del mare della città.
  • Chia: punta occidentale dell’isola all’interno del Golfo degli Angeli. Vale assolutamente la pena andarci perché l’acqua è cristallina.
  • Pula: diversi lidi uno accanto all’altro lungo la strada che porta a Chia. Vicino ci sono gli scavi archeologici di Nora, risalenti al periodo fenicio.
  • Abbiamo poi girato per due giorni in gommone. Ci sono tante compagnie diverse e abbiamo scelto NautiSardinia gestito da due simpatici ragazzi e consigliato. Abbiamo visitato Calafiguera, una caletta dove ci si arriva solo via mare, Mari Pintau e la bellissima Villasimius. Il colore del mare di queste due spiagge vale la vacanza! La vera chicca però è stata la visita all’Isola dei Cavoli: una piccola isola poco distante da Villasimius in un tratto di mare che è molto ventilato. L’isola è un gioiellino disabitato incontaminato con un faro in cima. Da quest’anno si può visitare.
Vista dall’Isola dei Cavoli

Secondo me vedere le spiagge dell’isola in gommone è la scelta migliore. Unico avviso: nel pomeriggio il mare tende a movimentarsi quindi se non si è abituati al gommone forse è meglio prendere una barca più grande.

Tarallucci e Vino

Il cibo sardo è buonissimo, si sa. Non si può andare a Cagliari senza mangiare Culurgiones, Pecorino Erborinato e bere Ichnusa e Verminato. Come vini, tra i più buoni quelli delle Cantine Argiolas.

In città, tra i migliori posti per fare aperitivo o cenare:

  1. Libarium Nostrum: ottimo sia per aperitivo e cena e con una vista bellissima sulla città.
  2. Luigi Pomata: uno degli chef più rinomati della zona. Ha una cucina che rivisita le tradizioni sarde. Si può scegliere tra un ristorante e un bistrot. Scoperto grazie alla Lonely Planet)
  3. S’Isula: piccolo localino tipico lungo la via per il caffè Libarium Nostrum. Ha dei piatti buonissimi tradizionali e uno Spritz niente male. Vende anche alcuni dei prodotti.

Cosa mi è piaciuto di più

Viaggio di mare veramente rigenerante. Sette giorni sono l’ideale per visitare tutta la Sardegna del Sud. Unica nota dolente: affittare l’auto nell’isola è molto costoso. Consiglio di farlo quanto prima e solo con compagnie che magari già si conoscono.

La cosa più bella della vacanza è stata la possibilità di fare surf a Chia. Perfino una novellina come me è riuscita a salire in piedi sulla tavola e prendere le onde. Emozionante. Nelle giornate particolarmente ventilate lo si può provare senza andare troppo lontano da riva. Super consigliato!

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