Gianluca Gotto

La felicità della ricerca con Gianluca Gotto

Non è la prima volta che su questo blog mi trovo a scrivere di Gianluca Gotto. Sarà che sono fermamente convinta che sia una di quegli autori italiani che ci sia sempre un motivo per leggerlo. Vi può piacere viaggiare, vi potete sentire persi, vi va di leggere un romanzo: i libri di Gianluca sembrano andare bene in ogni occasione.

Nel post precedente parlavo di wanderlust, un concetto che torna spessissimo nel suo primo libro in cui racconta la sua avventura per diventare uno scrittore e nomade digitale, oltre ai suoi viaggi per il mondo. Complice la pandemia e l’impossibilità di viaggiare per la maggioranza della popolazione mondiale “Le coordinate delle felicità” il primo libro di Gianluca Gotto si è imposto come una ventata d’aria fresca. A seguire altri tre libri con un filo conduttore a metà tra il romanzo di formazione di avventura, esplorando Indonesia, Vietnam, Canada, Australia e nell’ultimo “Pura Vida“, lo stile di vita spensierato della Costa Rica. E possiamo certamente dire che la felicità è uno dei temi principali di tutti e quattro i volumi.

Oggi è ancora possibile essere felici? E se sì come?

Questo il tema del podcast intitolato giocosamente “La felicità della ricerca” che ho ascoltato questa settimana su Audible e che in sette episodi vuole arrivare a definire la felicità nelle sue diverse declinazioni e caratteristiche. Si tratta di DNA o di geografia. Forse è davvero solo il nostro modo di rispondere agli accadimenti del mondo o il non saperci più accontentare.

Ad esempio, lo sapevate che ogni anno l’ONU redige il World Happiness Report un paper dedicato all’analisi della percezione della felicità nel mondo analizzando diversi fattori? E secondo voi a che posto è l’Italia? Non molto bene.

Mi ha fatto molto sorridere la puntata numero 3 “Una volta sì che eravamo felici” che punta molto sul fattore nostalgia. Perché nei ricordi siamo sempre felici e tutto ha un sapore più caldo? Tipo, se penso a quand’ero piccola e penso a piccole cose come, il semplice piacere di guardare il Festivalbar. Ma anche senza andare troppo lontano nel tempo, anche solo poche settimane fa quando ho festeggiato il mio compleanno a Trieste.

E forse il grande successo che Gianluca Gotto ha avuto negli ultimi anni è proprio perché abbiamo sempre più bisogno di qualcuno che ci racconti com’è la felicità e ci aiuti ad avere gli strumenti per trovarla. Insomma, se vi va, “buon ascolto”!