2021: cos’abbiamo imparato sull’ambiente?

In questi ultimi due anni ci siamo fermati a riflettere su tante cose. Su noi stessi, sugli altri, sulle relazioni, sul lavoro e sull’ambiente. In un momento di stand by abbiamo capito che occorre chiudere la bocca (e i social) e si deve imparare ad osservare ed ascoltare, per capire quello che non funziona. Capire magari come ci fanno sentire determinate situazioni. Chiederci se siamo felici e soddisfatti o dovremmo fare qualcosa per cambiare.

La pandemia ha messo distanza in un’epoca in cui pensavamo di essere vicini ma in realtà eravamo già delle isole: comunicavamo tra di noi come in un arcipelago. E adesso che la lontananza è anche fisica (e obbligatoria) abbiamo rivisto molte di quelle considerazioni che facevamo precedentemente.

Penso che il 2020 e il 2021 ci abbiano insegnato molto e dubito che ci sia qualcuno che si senta la stessa persona di due anni prima. Questo dovrebbe essere un processo naturale di crescita ma molto spesso non avviene. La difficoltà di questo periodo invece ci ha spinto fuori da quello che eravamo, con più velocità e a più livelli. Nel mondo del lavoro, ad esempio, si sente tanto parlare di digitalizzazione, ambiente, remote working, welfare aziendale e benefits come post effetto della pandemia (che non è ancora completamente finita, come possiamo vedere in questi giorni). Ma non solo. The great resignation o the big quit (le dimissioni in massa di questi anni) e uno specchio del malcontento e di quello che non possiamo più accettare. La verità è che è in atto una rivoluzione. All’inglese, mi è piaciuta un’opera d’arte che citava la necessità di una (R)evolution.

In questo blog ho sempre parlato principalmente di libri. E questi sono esattamente il riflesso della nostra società. Indicano gli editori globali che dal 2020 c’è stato un boom di libri di self help. Perché? Sappiamo che abbiamo bisogno di nuovi strumenti per sopravvivere e trovare la direzione in uno smarrimento generale. Talvolta mi sono sentita così. E in un anno in cui ho letto meno del solito (almeno 6-7 titoli li ho lasciati a metà perché non ho più tempo per quello che non mi piace) uno dei migliori libri è stato “Il Club delle 5 di mattina” di Robin Sharma. Su consiglio. Mi sveglio alle 5 di mattina come dice il libro? No, ma ho imparato molto su quello che funziona per me. Motivo per cui mi piace sempre consigliarlo agli amici.

From Ego to Eco

Un altro libro che consiglio è quello di Bill Gates sull’ambiente, ovviamente uno dei temi più “caldi” dell’anno. Non so dire se mi sia piaciuto al cento per cento o meno. Ma so che va letto. Un titolo tragico “Clima – Come evitare un distrastro” per una visione in realtà molto ottimista. Che ci dice che abbiamo davvero i mezzi per combattere il riscaldamento globale. Il claim è “Le soluzioni di oggi, le sfide di domani” in maniera molto accattivante ma in realtà siamo in regime di urgenza e queste sfide sono il presente, non il futuro.

Una constatazione di fondo: la rivoluzione industriale ha accelerato il riscaldamento globale con un peggioramento significativo dell’inquinamento del pianeta. La tecnologia può fornire i mezzi per risolverlo.

Un saggio scritto in maniera molto asciutta che si scosta poco da una mera disquisizione scientifica e non lascia nulla alla narrativa. Una visione lucida su dati, numeri, statistiche e azioni da apprendere ma anche talvolta mettere in discussione (ricordiamoci che quando Bill Gates ci fornisce le soluzioni, si tratta pur sempre della sua visione di quello che è giusto). Non sono né ingegnere né scienziato quindi se l’ho capito io, ce la possono fare tutti 🙂 E va letto proprio perché oltre a capire il ruolo delle aziende e dei governi, questo è il momento per ognuno di passare all’azione nel proprio piccolo. Avere un impatto e mettere in pratica quei piccoli gesti che, se compiuti da molti, possono fare la differenza.

Dal punto di vista teorico, capire come funzionano le energie rinnovabili, qual è il ruolo delle aziende e soprattutto dei Governi (con una grande attenzione alle normative) ci aiuta a capire meglio i mercati, l’ambiente e in generale la nostra società. Ma non solo. Si tratta di imparare ad essere cittadini migliori. Un buon auspicio per il 2022.

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