Creative Live, la piattaforma dei creativi

Do what you love. Semplicemente fai quello che ami, è questo il claim di Creative Live piattaforma americana che si propone di aiutare fotografi, scrittori, musicisti e creativi in genere a trovare la propria strada. O meglio, a fornire questi strumenti utili per far diventare la loro ambizione una carriera lavorativa.

Avendo l’algoritmo Instagram ben allenato su temi relativi a arte e creatività ho iniziato a “incappare” sulla sponsorizzata dei loro corsi diverse volte. E alla fine ho ceduto e ho sottoscritto un abbonamento.

Dopo circa 8 mesi di utilizzo posso dire che è una piattaforma che offre tantissimi contenuti, tutti on demand, con buone opportunità di apprendimento e crescita, nonché spunti interessanti. Sicuramente bisogna essere bravi a cercare e selezionare i migliori.

Diciamo che se comprendi bene l’inglese e hai il sogno di avviare una tua carriera nel mondo del design per esempio, della scrittura o forse anche un’attività di cucito e artigianato, Creative Live ti potrebbe piacere.

Cosa si trova su Creative Live

La parte più interessante è che offre tantissimi contenuti inerenti al mondo della creatività, realizzati in alta qualità ed è impossibile non trovare qualcosa di utile. Principalmente ci sono delle aree più orizzontali relative a mindset, gestione del tempo, delle risorse, marketing, come avviare e gestire un’impresa e delle aree più verticali: come creare un podcast, cosa puoi realizzare con l’uncinetto, come scrivere una canzone, come usare Ableton o Lightroom.

Le macrocategorie che la piattaforma propone sono:

  • Money & Life
  • Music & Audio
  • Art & Design
  • Craft & Maker
  • Photo e Video

E per ognuna di queste, l’app ti propone una sorta di calendario di corsi suggeriti a cui poterti iscrivere per creare un tuo percorso di crescita. La qualità dei video è molto alta, alcuni sono presi da registrazioni di seminari collettivi, altri sono veri e propri videocorsi.

Tim Ferriss e tutti gli altri

Come ho detto all’inizio, mi apparivano molte sponsorizzate su Instagram (sappiamo quanto gli ADV siano insistenti) ma non mi decidevo a sottoscrivere l’abbonamento perché ero scettica ritenendola l’ennesima piattaforma di e-learning.

Come mi sono convinta quindi? A giugno volevo trovare più informazioni su un libro che mi avevano consigliato, Design You Life, adatto per riflettere sulla propria direzione lavorativa. Il manuale nasce da un seminario che i due autori Bill Burnett e Dave Evans tengono da svariati anni a Stanford ma non era disponibile un corso online. Cercando meglio ho scoperto che le loro lezioni tratte dal libro erano però presenti su Creative Live. Così ho deciso che valeva la pena sostenere la spesa di circa 200 euro della membership annuale per provare.

I nomi degli speaker più importanti, infatti, è ciò che ovviamente convince a provare. Parliamo di personaggi internazionali molto conosciuti come Tim Ferriss, imprenditore e autore di 4 ore alla settimana, l’imprenditore Richard Branson, la designer Debbie Millman, blogger come Chris Guillebeau (citato anche in questo vecchio post) e life coach come Mel Robbins. Nel video il fonder di Creative Live Chase Jarvis intervista la giornalista e imprenditrice Arianna Huffington.

Sulla parte verticale la piattaforma vanta personalità importanti anche tra i docenti di corsi di fotografia.

Qualche riflessione personale

Di solito in questo blog parlo solo di quello che mi piace e se ho voluto dedicare un post a Creative Live è proprio perché in Italia non è ancora molto conosciuta ed è un peccato perché secondo me è una delle migliori piattaforme in ambito creativo.

I corsi sono tanti (anche troppi) quindi è fondamentale selezionarli a mio avviso privilegiando le aree che davvero ci interessano e quelli dei nomi che già conosciamo. Del resto se due professori di Stanford hanno condiviso qui le loro lezioni, vale sicuramente dare una chance. Penso inoltre che un anno di sottoscrizione dia la possibilità di esplorare davvero quello che più ci interessa e creare un percorso personalizzato di crescita.

Altra nota positiva è l’organizzazione in capitoli ed episodi delle lezioni che mi ha permesso di ascoltarle come podcast, molto spesso rivedendo alcuni concetti dai workbook associati.

Il fatto che la piattaforma sia soltanto in inglese (così come la community) è un po’ un peccato perché avere qualcuno che racconta anche il punto di vista dei creativi in Italia, conoscendo le nostre sfide e ambizioni, sicuramente poteva essere un punto in più a favore. Concetti da imparare e calibrare col nostro Paese quindi.

Come sempre, se quest’articolo ti è piaciuto puoi condividerlo o iscriverti alla newsletter settimanale in cui parlo di libri, musica, film ed eventi.

Per commenti, spunti o idee scrivimi via mail 🙂

*Fotografie e video sono proprietà di Creative Live*

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